Prolasso uterino: cos’è e come prevenirlo

Prolasso uterino, prolasso pelvico, utero basso, prolasso genitale: tanti modi diversi di chiamare un disturbo di cui soffrono 3 donne italiane su 10. Menopausa, parti plurimi e sovrappeso le cause principali. ma cos’è il prolasso dell’utero, come riconoscerlo e come prevenirlo?
Che cos’è il **prolasso **dell’utero
In condizioni normali l’utero è alloggiato nella sua postazione, chiamata cavità del corpo dell’utero, e solo una sua piccola parte, ovvero il collo dell’utero o cervice, si “affaccia” in vagina (è la parte che è possibile toccare in determinati momenti del ciclo inserendo un dito – o altro – in vagina). Quando si verifica il prolasso uterino l’utero abbandona la sua sede e “cade” giù, nel canale vaginale. A seconda dell’entità e della gravità della fuoriuscita dell’utero il prolasso uterino può essere classificato come prolasso dell’utero lieve (solo una parte dell’utero è scesa nel canale vaginale), moderato (l’utero raggiunge l’ingresso della vagina) o grave (l’utero esce dalla vagina.
Quali sono le cause del prolasso uterino?
La principale causa del prolasso uterino è il cedimento del pavimento pelvico, a sua volta provocato da numerosi possibili fattori diversi. Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e legamenti che serve a sostenere gli organi interni: uretra, vescica, retto, vagina e, appunto, utero. Se il pavimento pelvico cede viene a mancare il sostegno a tutti questi organi, esposti a rischio di prolasso pelvico e prolasso genitale. Tra le cause della perdita di tono del pavimento pelvico ci sono la gravidanza (e in particolare gravidanze multiple e con parto difficoltoso), il sovrappeso, la stitichezza, la tosse cronica, la sedentarietà, il ripetuto sollevamento errato di pesi (tutte cose che “stressano i muscoli pelvici”), l’invecchiamento e la menopausa. Le più colpite dal prolasso dell’utero sono infatti le donne in menopausa, ma vista la varietà di cause e concause, non sono le sole.
I sintomi del prolasso dell’utero
Come accorgersi del prolasso dell’utero? Spesso lo stadio più lieve è praticamente asintomatico. Quando il prolasso uterino aumenta di gravità, invece, è possibile avvertire sintomi quali pesantezza addominale, dolore addominale, sensazione di movimento viscerale quando ci siede, dolore durante i rapporti sessuali e, infine, sensazione (o riscontro evidente) di “corpo estraneo” all’interno della vagina. In generale, se ci si è esposte a uno (o più) dei possibili fattori di rischio del prolasso pelvico, sarebbe saggio sottoporsi regolarmente a visite dal ginecologo, che può attestare o meno la salute del nostro pavimento pelvico e del nostro utero. E che può, nei casi più importanti, decidere se è necessario intervenire chirurgicamente.
Esercizi di Kegel: il metodo n°1 per prevenire il prolasso uterino
In mezzo a questa valle di lacrime, una buona notizia c’è: prevenire il prolasso uterino è possibile. Una vita sana e un’alimentazione equilibrata e ricca di fibre possono tenere alla larga sovrappeso, stitichezza e tosse cronica (se dovuta al fumo). E poi ci sono loro, i mitici esercizi di Kegel o esercizi di ginnastica pelvica. Sono esercizi di contrazione e rilassamento che permettono di rinforzare i muscoli pelvici, restituendo la loro funzione di pavimento e sostegno. Fattibili anche “a corpo libero”, sono ancora più semplici ed efficaci se effettuati con l’utilizzo di palline vaginali o coni vaginali, che ne potenziano l’effetto. Per evitare il rischio di spiacevoli cedimenti, dovremmo usare le palline vaginali dai trent’anni in poi, e tassativamente dopo parto e menopausa. Prevenire è meglio che curare, no?
Si ringraziano i nostri partner di My Secret Case per l'articolo.
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